Sottovia urbano sul Lungomare di Olbia
Allacciamento del porto di Olbia alla viabilità esterna. Tronco urbano - Completamento
Linking the port of Olbia with the external roads. Urban segment - Completion
Committente/client: ANAS SpA – Direzione Generale - Roma
Impresa/general contractor: Tor di Valle Costruzioni S.p.A.
Prestazioni/performance: progetto esecutivo – direzione tecnica / Detailed design – technical management
Questo 2° lotto (di completamento del 1° descritto in precedenza) riguarda la costruzione del sottovia per il collegamento del Terminale Marittimo di Olbia all'aeroporto “Costa Smeralda” ed alla grande viabilità della Sardegna Orientale (S.S.125 “Orientale sarda”). Il sottovia è costituito da una galleria artificiale lunga 470 m circa, realizzata a pochi metri dagli edifici del lungomare, da un lato, ed a pochi metri dal mare, dall’altro, quindi completamente immersa in acqua. Il tracciato interessa l’area antistante il porto commerciale e attraversa longitudinalmente la piana costiera, caratterizzata da coperture sia di depositi marini sia di riempimenti antropici, di spessore variabile, sovrastanti un banco granitico. La stratigrafia è costituita da:
- riporti sabbiosi di origine antropica;
- sabbie medie e grosse di origine granitica;
- graniti alterati (arcosico) e fratturati;
- graniti compatti (bedrock).
La superficie piezometrica della falda è ad appena 1 m di profondità dal piano di campagna.
La galleria artificiale è stata realizzata entro due paratie, una lato città, una lato mare. Ciascuna paratia è costituita da una doppia fila di colonne in jet-grouting ø1000 intersecanti, riperforate per l’inserimento di tubi valvolati successivamente iniettati per impermeabilizzare il basamento roccioso nel quale si incastra il diaframma. Quest’ultimo è vincolato in testa con una fila di tiranti in trefoli di acciaio armonico. Lo scavo è stato eseguito entro le due cortine così realizzate, emungendo l’acqua con un impianto di pompaggio.
A scavo completato, la galleria definitiva è stata realizzata con uno scatolare in c.a. a due canne (una per ciascun senso di marcia) di sezione mq 21.40 x7.30, lungo circa 400 m. La copertura è costituita da un solettone ottenuto con travi in c.a.p. accostate con sovrastante getto di completamento in opera.
Durante lo scavo della galleria sono stati compiuti importanti ritrovamenti di reperti archeologici, di grande rilevanza scientifica. Il cantiere ha portato alla luce il fondale del porto dell’antica Olbia, con vasto corredo di relitti di imbarcazioni di epoca romana e medievale, alcuni di ragguardevoli dimensioni, e altri reperti quali lucerne, ceramiche, anfore, monete, anelli, statuette. Il recupero, effettuato sotto la diretta supervisione della Soprintendenza Archeologica di Sassari e Nuoro, ha richiesto particolari procedure di scavo, smontaggio e ricovero dei pezzi, oggi in gran parte esposti preso il museo civico di Olbia.
This 2nd lot (to complete the previously described 1st one) concerns the construction of an underpass to connect Olbia’s Maritime Terminal with the “Costa Smeralda” airport and with the major road network of Eastern Sardinia (S.S.125 “Orientale Sarda”). The underpass is an artificial tunnel about 470 m long, built just a few metres away from the buildings on the sea front, on one side, and just a few metres away from the sea, on the other, and thus completely submerged. The segment spans the area in front of the commercial port and passes lengthwise through the coastal lowlands, which are characterised by layers of marine deposits and anthropic fills, of variable thicknesses, over a layer of granite. The stratigraphy is composed of:
- sandy filling of anthropic origin;
- medium and coarse sands of granitic origin;
- altered (arkose) and fractured granites;
- compacted granites (bedrock).
The piezometric surface of the layer is only 1 m below ground level.
The artificial tunnel was created between two bulkheads, one on the city side, one on the sea side. Each bulkhead consists of a double row of intersecting columns in jet-grouting ø 1000, reperforated for the insertion of valved pipes that were later injected for watertightness of the rock layer in which the diaphragm is inserted. The latter is secured at the head with a row of ties in strands of music wire. The excavation was done between these two barriers, pumping out the water.
After completing the excavation work, the final tunnel was built using a square element in reinforced concrete with two tubes (one for each direction) with a section of 21.40x7.30 sq.m, about 400 m long. The cover consists of a slab made of prestressed reinforced concrete beams in parallel with the final grout above it.
During the tunnel excavation, several important and valuable archeological artifacts were discovered. The work brought to light the bottom of the ancient port of Olbia, with its numerous mediaeval and Roman wrecks, some of quite considerable size, as well as other artifacts such as oil lamps, pottery, vases, coins, rings, statuettes. The discovery, under the direct supervision of the Archeological Service of Sassari and Nuoro, required special digging, disassembly and recovery procedures, thanks to which a large number of these items are on display in the Olbia municipal museum.